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giovedì 24 dicembre 2009

Storielle fatte in casa...parte terza


Sveglia : è Natale!
C'era una volta uno gnomo che viveva in un bosco. Un giorno, Babbo Natale bussò alla sua porta. Faceva molto freddo; lo gnomo lo fece entrare e gli offrì una tazzina di the talmente caldo che si bruciarono pure la lingua!
Babbo NAtale doveva continuare a distribuire i regali; ne lasciò uno anche per il piccolo gnomo che era stato così gentile con lui e l'aveva ospitato.
Fede M.
E' Natale
Un giorno, Babbo Natale si svegliò e, quando si alzò dal suo letto, trovò tante letterine e pensò fra sè e sè: "Domani è Natale ed io non ho ancora iniziato i preparativi per i regali".
Chiamò di corsa i suoi aiutanti e, lavorando senza fermarsi un attimo, usando anche un po' di magia, finirono tutti i giocattoli in tempo per la notte di Natale.
Babbo Natale mise il suo vestito rosso, preparò le sue renne, mise Rudolph alla guida della slitta e felice e contento iniziò a distribuire i regali a tutti i bambini di tutto il mondo.
Salma
Babbo Natale
C'era una volta un signore molto ricco che non poteva avere figli; ma a lui piacevano molto i bambini. La notte di Natale decise di regalare dei doni ai bambini poveri e così fece per tanti tanti anni.
La voce si diffuse; soprattutto tra i bambini si parlava di questo signore così generoso.
Anche loro volevano dei regali e così iniziarono a scrivergli delle letterine. In maniera affettuosa iniziarono a chiamarlo Papà Natale.
Lui era contento di tutto questo e incominciò a rispondere ai desideri dei bambini di tutto il mondo. Decise di farsi chiamare Babbo Natale e così nacque la storia dell'uomo panciuto e genroso.
Jessica
La magia natalizia
Molto tempo fa, durante la Vigilia di Natale, un povero mendicante si aggirava in place de la concorde per regalare giocattoli. Nel parco trovò una renna abbandonata
- Ti porterò con me e ti chiamerò Rudolph. Si! Rudolph! - disse contento
Per magia, distesi sul dorso della renna, apparvero dei vestiti rossi con i bordi bianchi di lana, degli stivali e un cinturone
- Credo proprio che li indosserò! - disse il mendicante
- Oooo come sono stanco... - bisbigliò Rudolph
- T...tu...tu pa....tu parli?
- Certo, perchè non dovrei? Io sono Rudolph, la renna dal naso rosso- e fischiò
Arrivarono altre renne : Cupid, la renna dell'amore, Comet, Dancer, Vixen, Dascher, Prancer, Blitzen e Donder.
Trascinavano una slitta sulla quale si sedette il mendicante e subito dopo iniziarono a prendere il volo.
Il mendicante divenne così il nostro caro Babbo Natale
Aurora
Vi auguriamo di passare delle serene e armoniose feste insieme alle vostre famiglie.
Auguroni.
Graziella ed Eleonora

lunedì 21 dicembre 2009

STORIELLE DI NATALE………….FATTE IN CASA

 

Augurare Natale con le solite parole può risultare ormai superato ,banale,
in un Mondo, certamente ancora bello, ma in cui tutto procede a ritmo veloce
tanto da far dimenticare chi siamo... È un buon motivo per fermarsi...e leggere
storie sul Natale create da noi, alunni della 5 B, con l'augurio di tanta
serenità e contentezza...
Natale
C'era una volta un albero. Ogni anno, a Natale, sui suoi rami crescevano dei
ragali per i bambini del paese: loro andavano presso di lui e ognuno trovava il
proprio regalo. Un giorno l'albero iniziò a sentirsi stanco e vecchio...e iniziò
a pensare che ormai fosse giunta l'ora di smettere di svolgere quel "lavoro".
Scelse quindi un uomo qualunque che avrebbe mandato avrebbe mandato avanti il
suo mestiere, altrimenti i bambini sarebbero rimasti delusi. Scelse un uomo
vecchio con la barba lunga e bianca.
Una mattina, questo vecchio stava accompagnando suo nipote a scuola; mentre
passavano sotto l'albero, l'anziano sentì una voce e si domandò chi fosse a
parlare.
Poi capì che si trattava dell'albero. Quest'ultimo gli affidò l'incarico
stabilito; è così da quel giorno nacque la figura di Babbo Natale che porta i
regali non solo ai bambini di quel paese, ma a tutte le persone del mondo.
EUGENIO
Babbo Natale
Tanto tempo fa, in Finlandia, viveva un signore che tutti chiamavano Claus.
Non era tanto ricco, ma era generoso con tutti e non sopportava le persone che
maltrattavano i più deboli e i poveri. Fu così che, il 24 divembre, vedendo
tanti bambini poveri, decise di rendere speciale quel giorno regalando qualcosa
a tutti.
Allora s'incamminò verso il bosco per tagliare gli alberi in modo da
costruire dei giocattoli di legno che quella notte avrebbe donato ai poveri.
Siccome i bimbi erano tanti, si scoraggiò perchè non poteva accontentarli
tutti; ma, mentre lavorava, vennero in suo aiuto tanti spiritelli. Così insieme
riuscirono a soddisfare le richieste di tutti i bambini. E fu così che da quel
giorno tutte le persone iniziarono a chiamarlo Santa Claus cioè colui che porta
la felicità e i doni ai bambini e non solo.
ALESSIA
Terminate le vacanze di Natale dello scorso anno, Babbo Natale decise di
prendersi un lungo periodo di vacanza insieme alla Befana. Iniziò subito a
gennaio con una crociera e girò tutta l'America. Decise poi di visitare anche
l'Asia, l'Europa e l'Australia, visto che in inverno lì faceva caldo. Arrivò
dicembre e Babbo Natale era stanco perchè aveva viaggiato tutto l'anno. Decise
allora di assumere delle persone che lo aiutassero a distribuire i regali in
tutto il mondo. Trovò dei bravi sosia e così ogni bambino ricevette il suo
regalo senza che lui facesse una brutta figura.
SIMONE
continua…………….

Storielle di Natale fatte in casa...parte seconda


Molti pensano che dovremmo essere più buoni solo a Natale invece dovremmo esserlo tutto l'anno...






Racconto sul Natale
Tanto tempo fa, nella città di Santa Claus, in inverno nevicava così tanto che la neve raggiungeva i tetti delle case. La notte della vigilia di Natale, un bambino di nome Michele, vedendo dal balcone della sua cameretta una stella cadente, espresse un desiderio: voleva dei fantagenitori che gli facessero un sacco di regali e desiderava che fosse Natale ogni giorno.
Il giorno di Natale, Michele scese giù in salotto e trovò sotto la'bero tantissimi pacchetti. I regali erano talmente tanti che non sapeva da dove iniziare per aprirli tutti.
Il giorno dopo scese in salotto per fare colazione e, con grande stupore, vide ancora un sacco di regali sotto l'albero. Michele era molto contento perchè i suoi desideri si erano avverati: era di nuovo Natale!
Tarik

Magico Natale
Era il 25 dicembre, il giorno di Natale. Tutti i bambini festeggiavano questa bellissima festa, ognuno con le loro famiglie. Le case erano illuminate da luci e decori natalizi; le tavole erano imbandite di gustose pietanze e di tanti dolciumi. Ma in strada c'era un bambino che non era così fortunato: viveva al freddo, aveva fame e non aveva una famiglia. Per fortuna due bambini, che abitavano nelle vicinanze, si accrsero di lui e decisero di andare a fare la sua conoscenza.
- Ciao, come ti chiami? - gli chiesero
- Stefano - rispose il ragazzo
- Noi Gino e Andrea
Si fermarono a parlare per una mezz'oretta e Stefano raccontò loro la sua triste storia. I due bambini ne rimasero colpiti e chiesero ai loro genitori se potevano invitarlo alla loro tavola e...così fu. Era stata una serata indimenticabile, e Stefano riuscì a farsi ben volere da tutta la famiglia, e successe anche una cosa straordinaria: questa famiglia era benestante e decise quindi di adottare lo sfortunato ragazzo. Così finalmente anche lui tornò ad avere una famiglia.
Daniele

C'era una volta un folletto che trovò un piccolo bimbo. Il folletto chiamò il bimbo Santa Claus e lo crebbe come fosse suo figlio. Ormai cresciuto, Santa Claus trovò un lavoro: quello di portare i doni ai bambini di tutto il mondo, ogni Natale.
Non svolgeva però questo lavoro da solo ma con l'aiuto di creature immortali: fate, folletti e gnomi. Aveva una slitta con renne parlanti che si chiamavano Rudolph, Freccia, Lampo e Tuono.
Santa Claus viveva felice del suo lavoro insieme a tutti i suoi aiutanti.
Fede V.

Io, Occhio Nero e Babbo Natale

Una mattina mi sono svegliato e ho visto che nevicava. Qualche giorno dopo, mio nonno, prima di morire mi regalò un libro sul quale c'era scritto che Babbo Natale e i suoi folletti erano in pericolo perchè il loro paese era sotto la minaccia di Occhio Nero e di animali cattivi quali il lupo, la tigr, il serpente e il rinoceronte. Io, quindi, presi il mio binocolo, la mia pistola sparapalline e la mia affilatissima spada ninja e mi avventurai verso il paese di Babbo Natale.

Quando arrivai, entrai in un castello e, scrutando con il binocolo, vidi che mi toccava affrontare gli animali cattivi. Mi feci avanti e, con un po' di fatica, riuscì a superare tutte le prove. Alla fine affrontai anche Occhio Nero e, grazie alla polvere magica dei folletti, riuscì a sconfiggerlo. Liberai Babbo Natale e tutti vivemmo felici e contenti.

Catalin

La Ballerina e il Pupazzo di Neve

C'era una volta una ballerina di nome Beatrice. Un giorno, mentre tornava dagli allenamenti, vide un pupazzo di neve che incominciò a seguirla. Lei si spaventò e si mise a correre.

Lui, quando Beatrice si fermò, le disse : - Beatrice, abbiamo bisogno di te! Babbo Natale è bloccato in Finlandia; se non ci aiuti, i bambini di tutto il mondo non riceveranno regali e non crederanno più al Natale!

- Va bene, vi aiuterò!

Partirono per la Finlandia, fermando il tempo nel resto del mondo. Appena arrivarono, andarono da Babbo Natale; videro le renne molto ammalate.

Beatrice chiese al Pupazzo di Neve cosa c'entrasse lei con tutto questo: non poteva farci nulla! Ma il pupazzo le spiegò che sapeva fare una danza speciale. Lei ballò e magicamente le renne si rimisero in salute.

Il Natale venne così salvato e tutti vissero felici e contenti.

Chiara C.

martedì 15 dicembre 2009

Sono io la morte

e porto corona

io son di tutti voi

signora e padrona...

Questo è l'inizio di una canzone di Angelo Branduardi (Ballo in Fa diesis minore) che useremo durante le lezioni di Musica per "tirarne fuori" la partitura ritmica.

Parliamo di morte perchè di morte hanno parlato i ragazzi della prima media che siamo andati a trovare durante i Laboratori di Tessuto.

Cosa c'entra la morte con un laboratorio di questo genere? C'entra perchè i nostri quasi-coetanei hanno scelto come tema da rappresentare tramite stoffa proprio quello della morte.

Ma lasciamo la parola ad alcuni di noi che racconteranno di questa esperienza...
Lunedì 16 novembre sono andata alle medie con metà della mia classe; lì abbiamo visto dei ragazzi che lavoravano la stoffa: stavano partecipando al Laboratorio di Tessuto.
Le medie hanno scelto come tema quello della morte. C'erano tanti disegni...i ragazzi cucivano e stiravano. Erano attenti ai minimi particolari perchè stirare la stoffa è davvero difficile.
Moscerino

Oggi, 23 novembre, metà della nostra classe (quella che non era andata lo scorso lunedì) è andata a visitare il Laboratorio di Tessuto delle scuole medie.

Quando siamo arrivati, La professoressa di tecnica, aiutata dall'artigiana specializzata in questo campo, ci ha spiegato l'argomento e l'organizzazione del lavoro sul tessuto da parte degli studenti della classe 1 B delle scuole medie.

Dopo l'intervallo, ci sono stati mostrati i lavori realizzati gli anni precedenti. C'erano lavori con la stoffa che comprendevano gli elementi naturali e le forme geometriche.

Poi siamo andati a vedere dei lavori incorniciati e appesi vicino all'ufficio della direttrice. Ci è stato mostrato anche un arazzo dedicato a Pinocchio: dei bambini di strada africani, grazie ad un progetto teatrale e ad un'associazione umanitaria hanno raccolto soldi per sostenersi. Questo progetto si chiamava Black Pinocchio ed è stato raffigurato tramite stoffe.

Chihuahua

Per me questo incontro è stato molto interessante; i ragazzi hanno scelto come argomento quello della morte. Ognuno di loro ha realizzato un bozzetto che poi è stato realizzato cucendo le stoffe.

Puffetta


Dopo la visita a questo laboratorio, la nostra maestra ci ha fatto esprimere anche i nostri pareri sul tema morte...

Per me la morte è raffigurata da un'anima che inizia a vivere una nuova vita; per me la morte è molto tragica e io non vorrei mai provarla

Puffetta


Io rappresenterei la morte come un fantasma. Per me la morte è tutto il contrario della gioia, pace, amore, ecc.; è il sentimento più brutto e triste che ci sia. La morte è tristezza.

Chihuahua


La morte per me è molto brutta e vorrei pensarci solo quando arriverà il momento.

Moscerino


Abbiamo anche realizzato dei nostri bozzetti sempre con soggetto la morte. E stiamo ora trasformando i bozzetti in realizzazioni con la stoffa. Non creeremo come le medie un arazzo di tessuto ma un arazzo di carta.

domenica 22 novembre 2009

ELETTRICITA' ED ONDE PER SCAMBIARSI MESSAGGI

TELECOMUNICAZIONI
ELETTRICITA’ E ONDE PER SCAMBIARSI MESSAGGI
Continua il nostro viaggio attraverso il misterioso mondo delle telecomunicazioni nell’ambito del progetto scuole aperte
In base ai suggerimenti avuti dal responsabile del settore del museo delle scienze di Milano,continuiamo con alcuni semplici esperimenti .
Oggi useremo la luce per comunicare, anche con chi è lontanto dalla fonte primaria .
Siamo andati in un' aula completamente buia.
Con una piccola torcia elettrica abbiamo illuminato le aste di plexiglass da tutte le angolazioni,in particolare verso le estremità.
Abbiamo creato delle curve,girando attorno allo stipite di una porta ed i compagni che si trovavano all’altra estremità riuscivano ad osservare ugualmente il fascio di luce.
I ragazzi hanno capito cosa si intende per dispersione ,avendo notato come il fascio di luce prodotto era forte vicino alla fonte,era facilmente riproducibile avvicinando le varie estremità delle aste,ma scarsamente visibile se piena di angolazioni o di ostacoli.
Gli effetti sono stati fantastici,guardate

Per l' altro esperimento abbiamo adoperato soltanto una lampada stroboscopica e una corda.

Ruotando la corda ,mentre uno di noi variava il ritmo dei lampi di luce o il colore dei vetrini,si avevano degli strani effetti ottici.

Quando il ritmo era veloce si vedeva bene la rotazione della corda,quando era lento la corda sembrava fare dei saltelli o girare in senso opposto,per cui si ha un'idea sbagliata del movimento della corda .
Il terzo esperimento riguardava la trasmissione di un segnale mediante le onde radio.

Azionando l’accendigas riuscivano a trasmettere dei segnali.
La radiolina rilevava le onde radio che la scintilla del gas aveva generato .I primi segnali radio infatti,usavano proprio le scintille per trasmettere segnali in codice anche a distanza; erano cioè dei dispositivi radiotelegrafici.
E sì……..i miei genietti con la didattica laboratoriale non solo si sono proprio divertiti ma stanno imparando anche tantissime cose.L’apprendimento attivo produce sempre i suoi frutti!!!!!

Sensazioni e commenti:

Noi grazie a questo esperimento ,abbiamo capito cosa è un'illusione ottica.

Abbiamo provato delle sensazioni mai avute fino ad ora;per noi stare al buio con le aste di plexiglass illuminate,è stato magnifico e strano .

Abbiamo anche fatto un altro esperimento che consisteva nell'ascoltare una radio disturbata da altre sequenze (Puffetta e Moscerino)

Noi ,grazie a questo esperimento, abbiamo capito cosa è un'illusione ottica e ci è piaciuto molto vedere spargere la luce dalle bacchette di plexiglass e ci ha fatto capire quanto è importante la luce (Kingofsoccer e Bobby)

Noi classe 5 b siamo andati in una stanza buia e abbiamo fatto questo esperimento;abbiamo capito come una fonte di energia può trasmettere la luce.

La lampada strobo emetteva un effetto ottico;la nostra maestra metteva dei vetrini colorati e faceva un effetto stranissimo e ci siamo divertiti un mondo(ranocchia e elefantino)

Luna stellare dice: quando abbiamo fatto l'esperimento di scienze è stato bellissimo e la cosa che mi è piaciuta di più è quendo abbiamo preso le bacchette di plexiglass e abbiamo acceso le torcette sulle bacchette.Mi è piaciuto molto.

Liù-kang :Per me l'esperimento he abbiamo fatto è stato molto bello,grazie alla lampada strobo ho capito cosa è un'illusione ottica.

Il segnale disturbato della radio mi ha fatto capire che viene disturbata meno se viene protetta.

Sole afferma di avere avuto una sensazione bellissima quando ha visto le aste di plexiglass illuminare la stanza.
Ho provato molta felicità;è stato stupefacente (Luca e Selma)
E' stato bellissimo,molto divertente vedere le cose al rallentatore con la lampada strobo.Un'esperienza nuova e sorprendente (Chiara C.)
Le mie sensazioni sono state semplici:mi sembrava di vedere un film in bianco e nero ma mi facevano male gli occhi (baby).
AL PROSSIMO ESPERIMENTO...............


venerdì 30 ottobre 2009

CASTAGNATA MOSTRUOSA

Oggi a scuola abbiamo festeggiato Halloween con una castagnata mostruosa

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Happy Halloween

halloween 023

Il 31 ottobre si festeggia Halloween,una festa  che trae origini da una tradizione celtica di circa 2200 anni fa.

"All hallows "significa tutti i santi,"eve" vigilia;perciò Halloween sta ad indicare la vigilia di tutti i santi,cioè il 31 ottobre.

Il nome All Hallows'Eve si è trasformato in Halloween.

La festa risale ad una superstizione secondo la quale alla vigilia di tutti i santi,gli spiriti inquieti dei morti camminano sulla Terra.

Per allontanare gli spiriti maligni, si fa uso della lanterna ricavata da una zucca

Happy Halloween
  con all'interno una candela e si espone fuori casa.

I colori di questa ricorrenza sono l'arancio,colore del raccolto, e il nero,colore della morte.

halloween 025

E così la sera del 31 ottobre anche da noi in Italia,abracadabra.........tutti  corrono a travestirsi!

Bambini e bambine si travestono da strega,da vampiro,da fantasma,da mostro........

Per tutto il quartiere suonano alle porte dei vicini al grido di....

TRICK OR TREAT e cioè DOLCETTO O SCHERZETTO.

In cambio ricevano  caramelle e dolci di ogni tipo.

COME DIVENTARE UN VERO FANTASMA

Procurati:

  • un vecchio lenzuolo bianco
  • 1 pennarello nero                                            
  • 1 collant bianco
  • 1 paio di guanti bianchi
  • 1 gomitolo di lana nera
  • 1 catena

Dal lenzuolo ricava un cerchio del diametro di 1,50/2 m in base alla tua altezza

Al centro,nel posto degli occhi e della bocca,ritaglia tre fori e col pennarello disegna un cerchio attorno ad ogni buco per renderli più paurosi.

Indossa la tenuta da perfetto fantasma.

Ma attenzione:un vero fantasma non esce mai senza la palla al piede;per cui fissa una catena al gomitolo di lana e agganciala alla caviglia.

Adesso sei pronto per urlare:

Trick or treat

trick or treat

give something nice to eat!!!

halloween 008

stregaCuocaPA310010 

FELICE HALLOWEEN A TUTTI,GRANDI E PICCINI

divertitevi,travestitevi,ma non sfuggirete a questa  notte di PAURAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaPA310007 uauauauauauaauuuuuuuuauauauauu

Happy Halloween

lunedì 26 ottobre 2009

IL DIARIO fra gioia,amicizia e fratellanza.

un amico è qualcuno che crede in te quando tu hai finito di credere in te stesso..........


IO LANCIO LA MIA GIOIA

CARO DIARIO..........

Per me la gioia è un sentimento fondamentale per esprimere la propria felicità; per me essere felici è come quando a calcio segno e sento felice il pubblico e gli allenatori o anche quando festeggio il compleanno.Ma sono sicuro che invece non la proverò per niente quando andrò alle medie:le maestre mi mancheranno!!! Kingofsoccer

CARO CAVALLO,
quando lancio la mia gioia ogni persona prende un pò della mia felicità; l'allegria c'è stata quando ti sei ferito in Marocco e il giorno dopo la ferita è guarita .Ciao Tarik.

LA FRATELLANZA
Per me la fratellanza è essere amica di un'altra persona, volerle tanto bene anche se non è della tua regione .
LUNA STELLARE

Io lancio la mia GIOIA
Caro Ibrahimovic',
ti devo rivelare una cosa però ti devi cucire la bocca!
Per me la gioia è una cosa importante per il mio cuore.
Quando è nata mia sorellina la gioia mi è uscita fuori di me e si è riversa anche sulla mia sorellina;
dopo sono andato a casa di alcuni miei amici e non ho studiato,cosi' ho preso un brutto voto e mia
madre mi ha castigato.
Quando ho fatto merenda è arrivata mia mamma con mia sorella che stava piangendo .
L'ho presa in braccio e ho iniziato a giocare con lei e così mi sono affezionato a lei.
Da questo ho capito cos'è la gioia :per me la gioia è la FELICITA' di stare insieme a mia sorellina
e di preoccuparmi di lei.
Picaciu

DESCRIVO LA MIA GIOIA
Cara Kitti,
oggi ti parlerò di che cos'è l'amicizia per me.L'amicizia è quando uno ti resta fedele e non dice le cose più segrete agli altri, tipo Gaia la mia migliore amica
E' la persona più cara, perchè è fedele,è gentile simpatica e molto educata
Per me l'amicizia è questo sentimento
Baby

PER ME LA FRATELLANZA è...
Cara kitti,
oggi ti parlo della fratellanza.
Per me la fratellanza è amicizia affettuosa e leale;è fratellanza anche quando si vuole bene a un compagno straniero e ci vai d'accordo come con un italiano.
E' voler bene sempre al prossimo
Baby

IL DIARIO PERSONALE




IL DIARIO PERSONALE è un quaderno sul quale ciascuno di noi può scrivere osservazioni,emozioni,stati d'animo,speranze,ricordi,riflessioni,fatti particolari e non.

Il contenuto è libero e segreto.

Il narratore parla sempre in prima persona singolare.

Spesso il diario diventa un amico al quale rivolgersi.

E' un'esposizione giornaliera o saltuaria dei fatti che maggiormente colpiscono il cuore,l'immaginazione della nostra vita e di quella degli altri.

Nel diario si parla quasi sempre di sè,ci si sdoppia,ci si analizza,ci si guarda allo specchio.

Ecco l'esempio di una pagina:

Caro diario,

Oggi ti dirò tutto di me.

Ascoltami bene io per te non avrò piu segreti

Mi piace giocare,scherzare divertirmi ecc...

Detesto il gorgonzola

La cosa più bella che mi è capitata,è di avere una mamma e un papà cosi bravi.

La cosa più divertente è di giocare a basket.

La cosa più terribile è un parente che muore

E quella più paurosa quando c'è silenzio ed è buio.

Per me una persona è simpatica quando ride con me e gioca con me e mia sorella

Proprio non sopporto le persone che mi scherzano.

La cosa che desidero di più è la PSP

Vorrei tanto essere un giocatore di basket. (puffetta)

Il diario può essere acquistato,con o senza lucchetto

oppure fatto da noi


come questo bellissimo modello ideato e creato da Baby.

martedì 20 ottobre 2009

SCUOLE APERTE:laboratorio scientifico

COMUNICARE A DISTANZA CON UN SEMPLICE SISTEMA TELEGRAFICO.

Credevo che parlare di telecomunicazioni con i miei piccoli grandi genietti,sarebbe stato un pò complesso.

L'argomento non era certo facile......

Ho iniziato con un bel brain storming sulla parola "TELECOMUNICAZIONI".

E' nato subito un dibattito fra coloro che si erano già proiettati sul computer,telefono,ipod,tv e quelli che pensavano si trattasse di mezzi di trasporto

Li ho lasciati discutere finchè "Puffetta" con convinzione afferma: kapook_dookdik_34433_17583.gif"ma non capite? la telecomunicazione è quando uno manda un messaggio da una parte e l'altro lo riceve,il telefono per esempio"

A quel punto ero pronta ad alzare i tacchi e lasciare a lei il compito di proseguire la lezione

Sorridendo abbiamo passato in rassegna le varie risposte per capire se potevano effettivamente far parte dell' insieme telecomunicazioni.

Ma prima di intraprendere in pieno l'argomento chiedo:"ma queste telecomunicazioni secondo voi sono sempre esistite? e se sì come?

I genietti arguti iniziano a parlare di segnali di fumopiccioni viaggiatori,messaggeri,tam-tam........e bravi!

La cosa si fa sempre più interessante.

Ma allora se io avessi inviato un segnale di fumo,un piccione, per inviare un messaggio, quale sarebbe stata la risposta?

Qualcuno affermava che dall'altra parte mi avrebbero risposto usando lo stesso segnale,ma i furbetti obiettavano:" e bravo,come faceva a capire che cosa voleva dire se non  conosceva   chi  mandava il messaggio,per esempio?"

mumble-mumble........magari in base al suono,lungo-corto-doppio sapevano che significava  una parola ben precisa.........

E già, dice" il mitico", e se io volevo dirgli per esempio "ciao sono il mitico e sono in pericolo" come facevo?e se poi sbagliavo suono e quello non mi capiva?

Allora ,dice puffetta mimio-26.gifmagari quel tipo di messaggio non l'aveva inventato lui ,ma si erano messi d'accordo sul SIGNIFICATO dei segnali.

E già ......... ricordo che il Titanic aveva lanciato un s.o.s. con qualcosa che faceva tictice magari l'avevano già inventato questo segnale,dice "Baby"

Devo dire che a quel punto  iniziavo a divertirmi........

-E sì,per esempio c'è l'inglese che se non sai una lingua va bene per farsi capire da tutti,c'è il metro che è una misura convenzionale,la nota musicale..........magari hanno fatto così :si son messi d'accordo ed hanno inventato dei segnali/suoni  che potevano essere capiti da tutti,dice "Baby".

E va bene, quindi dovevano studiarlo,dovevano andare a scuola,altrimenti come facevano a capire un messaggio,dice "Sole".

Credo sia proprio arrivato il momento di passare al primo esperimento

Prendo delle tavolette di legno,sulle quali sono state create con il velcro 8 file e 8 righe suddivise in 8 riquadri della stessa misura(simulazione del byte)

Al filo elettrico aggancio un cicalino da una parte e un ricevitore dall'altra.

Un gruppo di ragazzi sta al trasmettitore,un gruppo dall'altra parte al ricevitore.

Il comando è:ogni suono corto un velcro bianco ,uno lungo un velcro nero..

PA120002 PA120003

L'esperimento è parzialmente  riuscito,nel senso che hanno capito che inviando questi tipi di segnali subentrano tante variabili ;è chiaro che è difficoltoso interpretare un messaggio in questo modo,per cui diventa necessario avere un codice ben preciso a cui attenersi.

Ma che tipo di codice e se esiste,chi lo ha inventato?

Mah!.........per svelare l'arcano aspettiamo il prossimo esperimento!!!