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giovedì 24 dicembre 2009

Storielle fatte in casa...parte terza


Sveglia : è Natale!
C'era una volta uno gnomo che viveva in un bosco. Un giorno, Babbo Natale bussò alla sua porta. Faceva molto freddo; lo gnomo lo fece entrare e gli offrì una tazzina di the talmente caldo che si bruciarono pure la lingua!
Babbo NAtale doveva continuare a distribuire i regali; ne lasciò uno anche per il piccolo gnomo che era stato così gentile con lui e l'aveva ospitato.
Fede M.
E' Natale
Un giorno, Babbo Natale si svegliò e, quando si alzò dal suo letto, trovò tante letterine e pensò fra sè e sè: "Domani è Natale ed io non ho ancora iniziato i preparativi per i regali".
Chiamò di corsa i suoi aiutanti e, lavorando senza fermarsi un attimo, usando anche un po' di magia, finirono tutti i giocattoli in tempo per la notte di Natale.
Babbo Natale mise il suo vestito rosso, preparò le sue renne, mise Rudolph alla guida della slitta e felice e contento iniziò a distribuire i regali a tutti i bambini di tutto il mondo.
Salma
Babbo Natale
C'era una volta un signore molto ricco che non poteva avere figli; ma a lui piacevano molto i bambini. La notte di Natale decise di regalare dei doni ai bambini poveri e così fece per tanti tanti anni.
La voce si diffuse; soprattutto tra i bambini si parlava di questo signore così generoso.
Anche loro volevano dei regali e così iniziarono a scrivergli delle letterine. In maniera affettuosa iniziarono a chiamarlo Papà Natale.
Lui era contento di tutto questo e incominciò a rispondere ai desideri dei bambini di tutto il mondo. Decise di farsi chiamare Babbo Natale e così nacque la storia dell'uomo panciuto e genroso.
Jessica
La magia natalizia
Molto tempo fa, durante la Vigilia di Natale, un povero mendicante si aggirava in place de la concorde per regalare giocattoli. Nel parco trovò una renna abbandonata
- Ti porterò con me e ti chiamerò Rudolph. Si! Rudolph! - disse contento
Per magia, distesi sul dorso della renna, apparvero dei vestiti rossi con i bordi bianchi di lana, degli stivali e un cinturone
- Credo proprio che li indosserò! - disse il mendicante
- Oooo come sono stanco... - bisbigliò Rudolph
- T...tu...tu pa....tu parli?
- Certo, perchè non dovrei? Io sono Rudolph, la renna dal naso rosso- e fischiò
Arrivarono altre renne : Cupid, la renna dell'amore, Comet, Dancer, Vixen, Dascher, Prancer, Blitzen e Donder.
Trascinavano una slitta sulla quale si sedette il mendicante e subito dopo iniziarono a prendere il volo.
Il mendicante divenne così il nostro caro Babbo Natale
Aurora
Vi auguriamo di passare delle serene e armoniose feste insieme alle vostre famiglie.
Auguroni.
Graziella ed Eleonora

lunedì 21 dicembre 2009

STORIELLE DI NATALE………….FATTE IN CASA

 

Augurare Natale con le solite parole può risultare ormai superato ,banale,
in un Mondo, certamente ancora bello, ma in cui tutto procede a ritmo veloce
tanto da far dimenticare chi siamo... È un buon motivo per fermarsi...e leggere
storie sul Natale create da noi, alunni della 5 B, con l'augurio di tanta
serenità e contentezza...
Natale
C'era una volta un albero. Ogni anno, a Natale, sui suoi rami crescevano dei
ragali per i bambini del paese: loro andavano presso di lui e ognuno trovava il
proprio regalo. Un giorno l'albero iniziò a sentirsi stanco e vecchio...e iniziò
a pensare che ormai fosse giunta l'ora di smettere di svolgere quel "lavoro".
Scelse quindi un uomo qualunque che avrebbe mandato avrebbe mandato avanti il
suo mestiere, altrimenti i bambini sarebbero rimasti delusi. Scelse un uomo
vecchio con la barba lunga e bianca.
Una mattina, questo vecchio stava accompagnando suo nipote a scuola; mentre
passavano sotto l'albero, l'anziano sentì una voce e si domandò chi fosse a
parlare.
Poi capì che si trattava dell'albero. Quest'ultimo gli affidò l'incarico
stabilito; è così da quel giorno nacque la figura di Babbo Natale che porta i
regali non solo ai bambini di quel paese, ma a tutte le persone del mondo.
EUGENIO
Babbo Natale
Tanto tempo fa, in Finlandia, viveva un signore che tutti chiamavano Claus.
Non era tanto ricco, ma era generoso con tutti e non sopportava le persone che
maltrattavano i più deboli e i poveri. Fu così che, il 24 divembre, vedendo
tanti bambini poveri, decise di rendere speciale quel giorno regalando qualcosa
a tutti.
Allora s'incamminò verso il bosco per tagliare gli alberi in modo da
costruire dei giocattoli di legno che quella notte avrebbe donato ai poveri.
Siccome i bimbi erano tanti, si scoraggiò perchè non poteva accontentarli
tutti; ma, mentre lavorava, vennero in suo aiuto tanti spiritelli. Così insieme
riuscirono a soddisfare le richieste di tutti i bambini. E fu così che da quel
giorno tutte le persone iniziarono a chiamarlo Santa Claus cioè colui che porta
la felicità e i doni ai bambini e non solo.
ALESSIA
Terminate le vacanze di Natale dello scorso anno, Babbo Natale decise di
prendersi un lungo periodo di vacanza insieme alla Befana. Iniziò subito a
gennaio con una crociera e girò tutta l'America. Decise poi di visitare anche
l'Asia, l'Europa e l'Australia, visto che in inverno lì faceva caldo. Arrivò
dicembre e Babbo Natale era stanco perchè aveva viaggiato tutto l'anno. Decise
allora di assumere delle persone che lo aiutassero a distribuire i regali in
tutto il mondo. Trovò dei bravi sosia e così ogni bambino ricevette il suo
regalo senza che lui facesse una brutta figura.
SIMONE
continua…………….

Storielle di Natale fatte in casa...parte seconda


Molti pensano che dovremmo essere più buoni solo a Natale invece dovremmo esserlo tutto l'anno...






Racconto sul Natale
Tanto tempo fa, nella città di Santa Claus, in inverno nevicava così tanto che la neve raggiungeva i tetti delle case. La notte della vigilia di Natale, un bambino di nome Michele, vedendo dal balcone della sua cameretta una stella cadente, espresse un desiderio: voleva dei fantagenitori che gli facessero un sacco di regali e desiderava che fosse Natale ogni giorno.
Il giorno di Natale, Michele scese giù in salotto e trovò sotto la'bero tantissimi pacchetti. I regali erano talmente tanti che non sapeva da dove iniziare per aprirli tutti.
Il giorno dopo scese in salotto per fare colazione e, con grande stupore, vide ancora un sacco di regali sotto l'albero. Michele era molto contento perchè i suoi desideri si erano avverati: era di nuovo Natale!
Tarik

Magico Natale
Era il 25 dicembre, il giorno di Natale. Tutti i bambini festeggiavano questa bellissima festa, ognuno con le loro famiglie. Le case erano illuminate da luci e decori natalizi; le tavole erano imbandite di gustose pietanze e di tanti dolciumi. Ma in strada c'era un bambino che non era così fortunato: viveva al freddo, aveva fame e non aveva una famiglia. Per fortuna due bambini, che abitavano nelle vicinanze, si accrsero di lui e decisero di andare a fare la sua conoscenza.
- Ciao, come ti chiami? - gli chiesero
- Stefano - rispose il ragazzo
- Noi Gino e Andrea
Si fermarono a parlare per una mezz'oretta e Stefano raccontò loro la sua triste storia. I due bambini ne rimasero colpiti e chiesero ai loro genitori se potevano invitarlo alla loro tavola e...così fu. Era stata una serata indimenticabile, e Stefano riuscì a farsi ben volere da tutta la famiglia, e successe anche una cosa straordinaria: questa famiglia era benestante e decise quindi di adottare lo sfortunato ragazzo. Così finalmente anche lui tornò ad avere una famiglia.
Daniele

C'era una volta un folletto che trovò un piccolo bimbo. Il folletto chiamò il bimbo Santa Claus e lo crebbe come fosse suo figlio. Ormai cresciuto, Santa Claus trovò un lavoro: quello di portare i doni ai bambini di tutto il mondo, ogni Natale.
Non svolgeva però questo lavoro da solo ma con l'aiuto di creature immortali: fate, folletti e gnomi. Aveva una slitta con renne parlanti che si chiamavano Rudolph, Freccia, Lampo e Tuono.
Santa Claus viveva felice del suo lavoro insieme a tutti i suoi aiutanti.
Fede V.

Io, Occhio Nero e Babbo Natale

Una mattina mi sono svegliato e ho visto che nevicava. Qualche giorno dopo, mio nonno, prima di morire mi regalò un libro sul quale c'era scritto che Babbo Natale e i suoi folletti erano in pericolo perchè il loro paese era sotto la minaccia di Occhio Nero e di animali cattivi quali il lupo, la tigr, il serpente e il rinoceronte. Io, quindi, presi il mio binocolo, la mia pistola sparapalline e la mia affilatissima spada ninja e mi avventurai verso il paese di Babbo Natale.

Quando arrivai, entrai in un castello e, scrutando con il binocolo, vidi che mi toccava affrontare gli animali cattivi. Mi feci avanti e, con un po' di fatica, riuscì a superare tutte le prove. Alla fine affrontai anche Occhio Nero e, grazie alla polvere magica dei folletti, riuscì a sconfiggerlo. Liberai Babbo Natale e tutti vivemmo felici e contenti.

Catalin

La Ballerina e il Pupazzo di Neve

C'era una volta una ballerina di nome Beatrice. Un giorno, mentre tornava dagli allenamenti, vide un pupazzo di neve che incominciò a seguirla. Lei si spaventò e si mise a correre.

Lui, quando Beatrice si fermò, le disse : - Beatrice, abbiamo bisogno di te! Babbo Natale è bloccato in Finlandia; se non ci aiuti, i bambini di tutto il mondo non riceveranno regali e non crederanno più al Natale!

- Va bene, vi aiuterò!

Partirono per la Finlandia, fermando il tempo nel resto del mondo. Appena arrivarono, andarono da Babbo Natale; videro le renne molto ammalate.

Beatrice chiese al Pupazzo di Neve cosa c'entrasse lei con tutto questo: non poteva farci nulla! Ma il pupazzo le spiegò che sapeva fare una danza speciale. Lei ballò e magicamente le renne si rimisero in salute.

Il Natale venne così salvato e tutti vissero felici e contenti.

Chiara C.

martedì 15 dicembre 2009

Sono io la morte

e porto corona

io son di tutti voi

signora e padrona...

Questo è l'inizio di una canzone di Angelo Branduardi (Ballo in Fa diesis minore) che useremo durante le lezioni di Musica per "tirarne fuori" la partitura ritmica.

Parliamo di morte perchè di morte hanno parlato i ragazzi della prima media che siamo andati a trovare durante i Laboratori di Tessuto.

Cosa c'entra la morte con un laboratorio di questo genere? C'entra perchè i nostri quasi-coetanei hanno scelto come tema da rappresentare tramite stoffa proprio quello della morte.

Ma lasciamo la parola ad alcuni di noi che racconteranno di questa esperienza...
Lunedì 16 novembre sono andata alle medie con metà della mia classe; lì abbiamo visto dei ragazzi che lavoravano la stoffa: stavano partecipando al Laboratorio di Tessuto.
Le medie hanno scelto come tema quello della morte. C'erano tanti disegni...i ragazzi cucivano e stiravano. Erano attenti ai minimi particolari perchè stirare la stoffa è davvero difficile.
Moscerino

Oggi, 23 novembre, metà della nostra classe (quella che non era andata lo scorso lunedì) è andata a visitare il Laboratorio di Tessuto delle scuole medie.

Quando siamo arrivati, La professoressa di tecnica, aiutata dall'artigiana specializzata in questo campo, ci ha spiegato l'argomento e l'organizzazione del lavoro sul tessuto da parte degli studenti della classe 1 B delle scuole medie.

Dopo l'intervallo, ci sono stati mostrati i lavori realizzati gli anni precedenti. C'erano lavori con la stoffa che comprendevano gli elementi naturali e le forme geometriche.

Poi siamo andati a vedere dei lavori incorniciati e appesi vicino all'ufficio della direttrice. Ci è stato mostrato anche un arazzo dedicato a Pinocchio: dei bambini di strada africani, grazie ad un progetto teatrale e ad un'associazione umanitaria hanno raccolto soldi per sostenersi. Questo progetto si chiamava Black Pinocchio ed è stato raffigurato tramite stoffe.

Chihuahua

Per me questo incontro è stato molto interessante; i ragazzi hanno scelto come argomento quello della morte. Ognuno di loro ha realizzato un bozzetto che poi è stato realizzato cucendo le stoffe.

Puffetta


Dopo la visita a questo laboratorio, la nostra maestra ci ha fatto esprimere anche i nostri pareri sul tema morte...

Per me la morte è raffigurata da un'anima che inizia a vivere una nuova vita; per me la morte è molto tragica e io non vorrei mai provarla

Puffetta


Io rappresenterei la morte come un fantasma. Per me la morte è tutto il contrario della gioia, pace, amore, ecc.; è il sentimento più brutto e triste che ci sia. La morte è tristezza.

Chihuahua


La morte per me è molto brutta e vorrei pensarci solo quando arriverà il momento.

Moscerino


Abbiamo anche realizzato dei nostri bozzetti sempre con soggetto la morte. E stiamo ora trasformando i bozzetti in realizzazioni con la stoffa. Non creeremo come le medie un arazzo di tessuto ma un arazzo di carta.