
giovedì 24 dicembre 2009
Storielle fatte in casa...parte terza

lunedì 21 dicembre 2009
STORIELLE DI NATALE………….FATTE IN CASA
Augurare Natale con le solite parole può risultare ormai superato ,banale,
in un Mondo, certamente ancora bello, ma in cui tutto procede a ritmo veloce
tanto da far dimenticare chi siamo... È un buon motivo per fermarsi...e leggere
storie sul Natale create da noi, alunni della 5 B, con l'augurio di tanta
serenità e contentezza...
Natale
C'era una volta un albero. Ogni anno, a Natale, sui suoi rami crescevano dei
ragali per i bambini del paese: loro andavano presso di lui e ognuno trovava il
proprio regalo. Un giorno l'albero iniziò a sentirsi stanco e vecchio...e iniziò
a pensare che ormai fosse giunta l'ora di smettere di svolgere quel "lavoro".
Scelse quindi un uomo qualunque che avrebbe mandato avrebbe mandato avanti il
suo mestiere, altrimenti i bambini sarebbero rimasti delusi. Scelse un uomo
vecchio con la barba lunga e bianca.
Una mattina, questo vecchio stava accompagnando suo nipote a scuola; mentre
passavano sotto l'albero, l'anziano sentì una voce e si domandò chi fosse a
parlare.
Poi capì che si trattava dell'albero. Quest'ultimo gli affidò l'incarico
stabilito; è così da quel giorno nacque la figura di Babbo Natale che porta i
regali non solo ai bambini di quel paese, ma a tutte le persone del mondo.
EUGENIO
Babbo Natale
Tanto tempo fa, in Finlandia, viveva un signore che tutti chiamavano Claus.
Non era tanto ricco, ma era generoso con tutti e non sopportava le persone che
maltrattavano i più deboli e i poveri. Fu così che, il 24 divembre, vedendo
tanti bambini poveri, decise di rendere speciale quel giorno regalando qualcosa
a tutti.
Allora s'incamminò verso il bosco per tagliare gli alberi in modo da
costruire dei giocattoli di legno che quella notte avrebbe donato ai poveri.
Siccome i bimbi erano tanti, si scoraggiò perchè non poteva accontentarli
tutti; ma, mentre lavorava, vennero in suo aiuto tanti spiritelli. Così insieme
riuscirono a soddisfare le richieste di tutti i bambini. E fu così che da quel
giorno tutte le persone iniziarono a chiamarlo Santa Claus cioè colui che porta
la felicità e i doni ai bambini e non solo.
ALESSIA
Terminate le vacanze di Natale dello scorso anno, Babbo Natale decise di
prendersi un lungo periodo di vacanza insieme alla Befana. Iniziò subito a
gennaio con una crociera e girò tutta l'America. Decise poi di visitare anche
l'Asia, l'Europa e l'Australia, visto che in inverno lì faceva caldo. Arrivò
dicembre e Babbo Natale era stanco perchè aveva viaggiato tutto l'anno. Decise
allora di assumere delle persone che lo aiutassero a distribuire i regali in
tutto il mondo. Trovò dei bravi sosia e così ogni bambino ricevette il suo
regalo senza che lui facesse una brutta figura.
SIMONE
continua…………….
Storielle di Natale fatte in casa...parte seconda

Io, Occhio Nero e Babbo Natale
Una mattina mi sono svegliato e ho visto che nevicava. Qualche giorno dopo, mio nonno, prima di morire mi regalò un libro sul quale c'era scritto che Babbo Natale e i suoi folletti erano in pericolo perchè il loro paese era sotto la minaccia di Occhio Nero e di animali cattivi quali il lupo, la tigr, il serpente e il rinoceronte. Io, quindi, presi il mio binocolo, la mia pistola sparapalline e la mia affilatissima spada ninja e mi avventurai verso il paese di Babbo Natale.
Quando arrivai, entrai in un castello e, scrutando con il binocolo, vidi che mi toccava affrontare gli animali cattivi. Mi feci avanti e, con un po' di fatica, riuscì a superare tutte le prove. Alla fine affrontai anche Occhio Nero e, grazie alla polvere magica dei folletti, riuscì a sconfiggerlo. Liberai Babbo Natale e tutti vivemmo felici e contenti.
Catalin
La Ballerina e il Pupazzo di Neve
C'era una volta una ballerina di nome Beatrice. Un giorno, mentre tornava dagli allenamenti, vide un pupazzo di neve che incominciò a seguirla. Lei si spaventò e si mise a correre.
Lui, quando Beatrice si fermò, le disse : - Beatrice, abbiamo bisogno di te! Babbo Natale è bloccato in Finlandia; se non ci aiuti, i bambini di tutto il mondo non riceveranno regali e non crederanno più al Natale!
- Va bene, vi aiuterò!
Partirono per la Finlandia, fermando il tempo nel resto del mondo. Appena arrivarono, andarono da Babbo Natale; videro le renne molto ammalate.
Beatrice chiese al Pupazzo di Neve cosa c'entrasse lei con tutto questo: non poteva farci nulla! Ma il pupazzo le spiegò che sapeva fare una danza speciale. Lei ballò e magicamente le renne si rimisero in salute.
Il Natale venne così salvato e tutti vissero felici e contenti.
Chiara C.
martedì 15 dicembre 2009
domenica 22 novembre 2009
ELETTRICITA' ED ONDE PER SCAMBIARSI MESSAGGI
Continua il nostro viaggio attraverso il misterioso mondo delle telecomunicazioni nell’ambito del progetto scuole aperte
In base ai suggerimenti avuti dal responsabile del settore del museo delle scienze di Milano,continuiamo con alcuni semplici esperimenti .
Oggi useremo la luce per comunicare, anche con chi è lontanto dalla fonte primaria .
Siamo andati in un' aula completamente buia.
Con una piccola torcia elettrica abbiamo illuminato le aste di plexiglass da tutte le angolazioni,in particolare verso le estremità.
Abbiamo creato delle curve,girando attorno allo stipite di una porta ed i compagni che si trovavano all’altra estremità riuscivano ad osservare ugualmente il fascio di luce.
I ragazzi hanno capito cosa si intende per dispersione ,avendo notato come il fascio di luce prodotto era forte vicino alla fonte,era facilmente riproducibile avvicinando le varie estremità delle aste,ma scarsamente visibile se piena di angolazioni o di ostacoli.
Gli effetti sono stati fantastici,guardate
Il terzo esperimento riguardava la trasmissione di un segnale mediante le onde radio.
Azionando l’accendigas riuscivano a trasmettere dei segnali.
La radiolina rilevava le onde radio che la scintilla del gas aveva generato .I primi segnali radio infatti,usavano proprio le scintille per trasmettere segnali in codice anche a distanza; erano cioè dei dispositivi radiotelegrafici.
E sì……..i miei genietti con la didattica laboratoriale non solo si sono proprio divertiti ma stanno imparando anche tantissime cose.L’apprendimento attivo produce sempre i suoi frutti!!!!!
Ho provato molta felicità;è stato stupefacente (Luca e Selma)
E' stato bellissimo,molto divertente vedere le cose al rallentatore con la lampada strobo.Un'esperienza nuova e sorprendente (Chiara C.)
Le mie sensazioni sono state semplici:mi sembrava di vedere un film in bianco e nero ma mi facevano male gli occhi (baby).
AL PROSSIMO ESPERIMENTO...............
venerdì 30 ottobre 2009
CASTAGNATA MOSTRUOSA
Oggi a scuola abbiamo festeggiato Halloween con una castagnata mostruosa
Il 31 ottobre si festeggia Halloween,una festa che trae origini da una tradizione celtica di circa 2200 anni fa.
"All hallows "significa tutti i santi,"eve" vigilia;perciò Halloween sta ad indicare la vigilia di tutti i santi,cioè il 31 ottobre.
Il nome All Hallows'Eve si è trasformato in Halloween.
La festa risale ad una superstizione secondo la quale alla vigilia di tutti i santi,gli spiriti inquieti dei morti camminano sulla Terra.
Per allontanare gli spiriti maligni, si fa uso della lanterna ricavata da una zucca
con all'interno una candela e si espone fuori casa.
I colori di questa ricorrenza sono l'arancio,colore del raccolto, e il nero,colore della morte.
E così la sera del 31 ottobre anche da noi in Italia,abracadabra.........tutti corrono a travestirsi!
Bambini e bambine si travestono da strega,da vampiro,da fantasma,da mostro........
Per tutto il quartiere suonano alle porte dei vicini al grido di....
TRICK OR TREAT e cioè DOLCETTO O SCHERZETTO.
In cambio ricevano caramelle e dolci di ogni tipo.
COME DIVENTARE UN VERO FANTASMA
Procurati:
- un vecchio lenzuolo bianco
- 1 pennarello nero
- 1 collant bianco
- 1 paio di guanti bianchi
- 1 gomitolo di lana nera
- 1 catena
Dal lenzuolo ricava un cerchio del diametro di 1,50/2 m in base alla tua altezza
Al centro,nel posto degli occhi e della bocca,ritaglia tre fori e col pennarello disegna un cerchio attorno ad ogni buco per renderli più paurosi.
Indossa la tenuta da perfetto fantasma.
Ma attenzione:un vero fantasma non esce mai senza la palla al piede;per cui fissa una catena al gomitolo di lana e agganciala alla caviglia.
Adesso sei pronto per urlare:
Trick or treat
trick or treat
give something nice to eat!!!
FELICE HALLOWEEN A TUTTI,GRANDI E PICCINI
divertitevi,travestitevi,ma non sfuggirete a questa notte di PAURAaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa uauauauauauaauuuuuuuuauauauauu
lunedì 26 ottobre 2009
IL DIARIO fra gioia,amicizia e fratellanza.

IO LANCIO LA MIA GIOIA
CARO DIARIO..........
Per me la gioia è un sentimento fondamentale per esprimere la propria felicità; per me essere felici è come quando a calcio segno e sento felice il pubblico e gli allenatori o anche quando festeggio il compleanno.Ma sono sicuro che invece non la proverò per niente quando andrò alle medie:le maestre mi mancheranno!!! Kingofsoccer
CARO CAVALLO,
quando lancio la mia gioia ogni persona prende un pò della mia felicità; l'allegria c'è stata quando ti sei ferito in Marocco e il giorno dopo la ferita è guarita .Ciao Tarik.
LA FRATELLANZA
Per me la fratellanza è essere amica di un'altra persona, volerle tanto bene anche se non è della tua regione .
LUNA STELLARE

Io lancio la mia GIOIA
Caro Ibrahimovic',
ti devo rivelare una cosa però ti devi cucire la bocca!
Per me la gioia è una cosa importante per il mio cuore.
Quando è nata mia sorellina la gioia mi è uscita fuori di me e si è riversa anche sulla mia sorellina;
dopo sono andato a casa di alcuni miei amici e non ho studiato,cosi' ho preso un brutto voto e mia
madre mi ha castigato.
Quando ho fatto merenda è arrivata mia mamma con mia sorella che stava piangendo .
L'ho presa in braccio e ho iniziato a giocare con lei e così mi sono affezionato a lei.
Da questo ho capito cos'è la gioia :per me la gioia è la FELICITA' di stare insieme a mia sorellina
e di preoccuparmi di lei.
Picaciu

DESCRIVO LA MIA GIOIA
Cara Kitti,
oggi ti parlerò di che cos'è l'amicizia per me.L'amicizia è quando uno ti resta fedele e non dice le cose più segrete agli altri, tipo Gaia la mia migliore amica
E' la persona più cara, perchè è fedele,è gentile simpatica e molto educata
Per me l'amicizia è questo sentimento
Baby
PER ME LA FRATELLANZA è...
Cara kitti,
oggi ti parlo della fratellanza.
Per me la fratellanza è amicizia affettuosa e leale;è fratellanza anche quando si vuole bene a un compagno straniero e ci vai d'accordo come con un italiano.
E' voler bene sempre al prossimo
Baby

IL DIARIO PERSONALE
Il contenuto è libero e segreto.

Il narratore parla sempre in prima persona singolare.
Spesso il diario diventa un amico al quale rivolgersi.
E' un'esposizione giornaliera o saltuaria dei fatti che maggiormente colpiscono il cuore,l'immaginazione della nostra vita e di quella degli altri.
Nel diario si parla quasi sempre di sè,ci si sdoppia,ci si analizza,ci si guarda allo specchio.
Ecco l'esempio di una pagina:
Caro diario,
Oggi ti dirò tutto di me.
Ascoltami bene io per te non avrò piu segreti
Mi piace giocare,scherzare divertirmi ecc...
Detesto il gorgonzola
La cosa più bella che mi è capitata,è di avere una mamma e un papà cosi bravi.
La cosa più divertente è di giocare a basket.
La cosa più terribile è un parente che muore
E quella più paurosa quando c'è silenzio ed è buio.
Per me una persona è simpatica quando ride con me e gioca con me e mia sorella
Proprio non sopporto le persone che mi scherzano.
La cosa che desidero di più è la PSP
Vorrei tanto essere un giocatore di basket. (puffetta)
oppure fatto da noi
come questo bellissimo modello ideato e creato da Baby.
martedì 20 ottobre 2009
SCUOLE APERTE:laboratorio scientifico
COMUNICARE A DISTANZA CON UN SEMPLICE SISTEMA TELEGRAFICO.
Credevo che parlare di telecomunicazioni con i miei piccoli grandi genietti,sarebbe stato un pò complesso.
L'argomento non era certo facile......
Ho iniziato con un bel brain storming sulla parola "TELECOMUNICAZIONI".
E' nato subito un dibattito fra coloro che si erano già proiettati sul computer,telefono,ipod,tv e quelli che pensavano si trattasse di mezzi di trasporto
Li ho lasciati discutere finchè "Puffetta" con convinzione afferma:
"ma non capite? la telecomunicazione è quando uno manda un messaggio da una parte e l'altro lo riceve,il telefono per esempio"
A quel punto ero pronta ad alzare i tacchi e lasciare a lei il compito di proseguire la lezione
Sorridendo abbiamo passato in rassegna le varie risposte per capire se potevano effettivamente far parte dell' insieme telecomunicazioni.
Ma prima di intraprendere in pieno l'argomento chiedo:"ma queste telecomunicazioni secondo voi sono sempre esistite? e se sì come?
I genietti arguti iniziano a parlare di segnali di fumopiccioni viaggiatori,messaggeri,tam-tam........e bravi!
La cosa si fa sempre più interessante.
Ma allora se io avessi inviato un segnale di fumo,un piccione, per inviare un messaggio, quale sarebbe stata la risposta?
Qualcuno affermava che dall'altra parte mi avrebbero risposto usando lo stesso segnale,ma i furbetti obiettavano:" e bravo,come faceva a capire che cosa voleva dire se non conosceva chi mandava il messaggio,per esempio?"
mumble-mumble........magari in base al suono,lungo-corto-doppio sapevano che significava una parola ben precisa.........
E già, dice" il mitico", e se io volevo dirgli per esempio "ciao sono il mitico e sono in pericolo" come facevo?e se poi sbagliavo suono e quello non mi capiva?
Allora ,dice puffetta magari quel tipo di messaggio non l'aveva inventato lui ,ma si erano messi d'accordo sul SIGNIFICATO dei segnali.
E già ......... ricordo che il Titanic aveva lanciato un s.o.s. con qualcosa che faceva tictic
e magari l'avevano già inventato questo segnale,dice "Baby"
Devo dire che a quel punto iniziavo a divertirmi........
-E sì,per esempio c'è l'inglese che se non sai una lingua va bene per farsi capire da tutti,c'è il metro che è una misura convenzionale,la nota musicale..........magari hanno fatto così :si son messi d'accordo ed hanno inventato dei segnali/suoni che potevano essere capiti da tutti,dice "Baby".
E va bene, quindi dovevano studiarlo,dovevano andare a scuola,altrimenti come facevano a capire un messaggio,dice "Sole".
Credo sia proprio arrivato il momento di passare al primo esperimento
Prendo delle tavolette di legno,sulle quali sono state create con il velcro 8 file e 8 righe suddivise in 8 riquadri della stessa misura(simulazione del byte)
Al filo elettrico aggancio un cicalino da una parte e un ricevitore dall'altra.
Un gruppo di ragazzi sta al trasmettitore,un gruppo dall'altra parte al ricevitore.
Il comando è:ogni suono corto un velcro bianco ,uno lungo un velcro nero..
L'esperimento è parzialmente riuscito,nel senso che hanno capito che inviando questi tipi di segnali subentrano tante variabili ;è chiaro che è difficoltoso interpretare un messaggio in questo modo,per cui diventa necessario avere un codice ben preciso a cui attenersi.
Ma che tipo di codice e se esiste,chi lo ha inventato?
Mah!.........per svelare l'arcano aspettiamo il prossimo esperimento!!!